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FRANCESCO FISAULI

Note biografiche di  FRANCESCO FISAULI

 

Francesco Fisauli a Villa Queta – Randazzo

Mantello della Confraternitàdelle Anime del Purgatorio – Chiesa S. Nicola Randazzo

     Francesco Fisauli nacque a Randazzo nel 1914, quarto figlio di Gualtiero Fisauli (1870/1955) (ultimo discendente del barone Giuseppe e di Antonina Vagliasindi del Castello) che trasmise la sua profonda cultura e l’appassionata onestà intellettuale anche al suo erede più piccolo, nato dall’unione con una borghese, Angela Alia, sposata disattendendo i protocolli delle famiglie nobiliari.
    Sulle orme del padre Gualtiero (che aveva studiato presso l’Istituto salesiano di Valselice, dove il fondatore della congregazione, San Giovanni Bosco, ne aveva favorito il ritorno alla fede e che si era laureato giovanissimo in giurisprudenza presso l’università di Bologna), Francesco Fisauli ebbe a disposizione la documentazione e le ricerche sulla storia di Randazzo, di cui Gualtiero Fisauli aveva compilato preziosi regesti, forniti al salesiano don S. Calogero Virzì.
    Quest’ultimo ne tracciò una biografia, apparsa nella rivista “Randazzo Notizie” e se ne giovò in larga misura per i suoi studi.Rimasero inediti i volumi Le Confraternite in Randazzo e Notizie storiche sulle chiese parrocchiali di Randazzo perché l’interesse per la politica e la vita civile del suo territorio spinsero Gualtiero Fisauli  a partecipare all’agone politico per buona parte della sua vita, con prestigiose cariche di deputato provinciale (1910) di sindaco e commissario prefettizio, mettendo da parte la passione bibliografica.
    Alle sue teorie e ricerche può considerarsi un omaggio la tesi di laurea in Diritto Ecclesiastico, finora inedita, discussa dal figlio Francesco presso l’Università di Bologna dal titolo “Le confraternite di Randazzo nella storia e nel diritto ecclesiastico” (1937), che è oggetto della presente pubblicazione per volontà della di lui  figlia Angioletta e del nipote Francesco.
    In essa traspare lo spirito laico e la volontà di fare chiarezza con i documenti, rigorosamente trascritti insieme alle fonti notarili, sui rapporti complessi che hanno caratterizzato la vita delle confraternite in Randazzo, (ma anche in altri territori siciliani da Regalbuto a Biancavilla, a Paternò da altri indagati).
    La loro funzione, non solo religiosa ma assistenziale, è sentita dal giovane Fisauli con spirito partecipe e critico, non privo di interrogativi insoluti su alcuni passaggi di proprietà.

Francesco Fisauli con la moglie Stella Fiammenghi


Per tornare alle note sull’autore, tratte dai documenti familiari, confermate dalla biografia di Gaetano Scarpignato su Gualtiero Fisauli, è utile precisare il suo rapporto affettivo con il territorio natale: Francesco aveva studiato al Collegio Salesiano San Basilio in Randazzo e conseguito nel  ’33 la licenza liceale al Liceo Cutelli di Catania, attuale Convitto.
    Per completare gli studi aveva frequentato presso l’Università di Bologna la Facoltà di Giurusprudenza, laureandosi con il prof. Cesare Magni con la tesi che viene oggi pubblicata, poiché, anche a causa dell’inizio della seconda guerra mondiale, il Fisauli orientò le sue scelte in ambito diverso.
    Francesco Fisauli  infatti dopo la laurea intraprese la carriera militare a Torino come Ufficiale di Complemento nel corpo automobilistico militare nel ’38.
    

Fisauli con la moglie Stella e i figli Emma, Claudio e Angela.

Nel Capoluogo emiliano aveva intanto conosciuto la sua futura moglie, l’affascinante Stella Fiammenghi, che gli avrebbe dato tre figli, Emma, Claudio e Angela.
    Tornato a Randazzo, a cui era molto legato, si dedicò all’amministrazione dei beni, alla cura della famiglia, dimorando nella patriarcale villa Queta di Montelaguardia, praticando anche uno sport elegante come il tennis e vari interessi culturali.
    Francesco Fisauli continuò inoltre nell’ambito della confraternita la sua generosa cooperazione di volontariato che suppliva all’assistenza dei più deboli, con l’importante carica di rettore, lavorando a beneficio della cittadinanza anche presso l’Eca e come giudice conciliatore per circa un trentennio.
     Morì il 3 maggio 1997.

Come ha sottolineato lo studioso  Salvatore Agati, nella sua prefazione, oggi che le confraternite sono regolate dal Codice di Diritto Canonico del 1983, ripercorrerne le vicende intricate in Randazzo, grazie alle ricerche del Fisauli, è un importante dono alla comunità etnea tutta e un ricordo dell’operato dei suoi figli migliori, da costituire un esempio per continuare l’opera nella valorizzazione delle memorie, come autentico bene culturale, che distingue ogni paese, ed evita l’omologazione di nodi storici interessanti sul piano religioso e civile.

  Concetto Greco Lanza     

 

                                                                                                            

A cura di Lucio Rubbino

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