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Dissesto Finanziario

 

                                     BREVE ARTICOLO SUL DISSESTO FINANZIARIO DEL COMUNE DI RANDAZZO

   

                  Per tentare di comprendere il significato di pre dissesto o piano di riequilibro finanziario e il dissesto finanziario vero e proprio occorre fare riferimento alle Leggi che disciplinano il dissesto dei Comuni ed agli atti amministrativi che hanno preceduto il dissesto, che lo hanno dichiarato e che riguardano la sua gestione.
Abbiamo cercato di capire questa problematica, sulla base della documentazione in nostra possesso tutta desumibile da qualsiasi data base giuridico aggiornato e dal sito istituzionale del Comune di Randazzo.

                                                 LA NORMATIVA

Essa consta degli articoli dal 244 al 269 del Decreto Legislativo n. 267/2000, comunemente noto come Testo Unico degli Enti Locali, e del D.P.R. 24 Agosto 1993 “Regolamento recante norme sul risanamento degli enti locali dissestati”.
Ad essi per oggettività e per economia di tempo e spazio si rimanda integralmente.
In questa sede ci preme rilevare solo due fondamentali articoli il 244 ed il 245 di detto Testo Unico.
Il primo l’art 244 recita:
1. Si ha stato di dissesto se l’Ente non può garantire l’assolvimento delle funzioni e dei servizi indispensabili ovvero esistono nei confronti dell’Ente locale crediti liquidi ed esigibili di terzi cui non si possa fare validamente fronte con le modalità di cui all’art. 193, nonché con le modalità di cui all’art. 194 per le fattispecie ivi previste.
2. Le norme sul risanamento degli enti locali dissestati si applicano solo a province e comuni.
Il secondo l’art. 245 recita “Soggetti della procedura di risanamento sono l’Organo Straordinario di liquidazione e gli Organi Istituzionali dell’Ente ”
– Inoltre, il dissesto degli Enti Locali (Province e Comuni) è disciplinato anche dal DPR 378 del 24 Agosto 1993

                                                                                  GLI ATTI AMMINISTRATIVI

Si premette che si è svolta una breve ricerca mediante la consultazione e la estrazione di Atti pubblicati sul sito on line del Comune o attraverso la consultazione di notizie di stampa relative al predissesto del Comune di Randazzo, la sua rimodulazione ed il suo dissesto finanziario.
– Già da tempo gli Amministratori Comunali si sono trovati in grande difficoltà nel portare in pareggio i capitoli di bilancio, tant’è che nel 2016 l’Amministrazione presieduta dal sindaco Michele Mangione con delibera n. 111 dello 03/11/2016 e successivamente il Consiglio Comunale con delibera consiliare n. 40 del 18/11/2016 approvavano il predissesto ovvero il “Piano di riequilibrio finanziario pluriennale ex art. 243 bis” per fare fronte ad un indebitamento accertato dai Capi Settore di poco superiore agli € 8.000.000,00;
– Successivamente alla sua elezione avvenuta nel giugno 2018, il Sindaco Francesco Sgroi, rimodulava il suddetto predissesto finanziario modificando da dieci a venti anni la durata per poter recuperare i crediti e pagare i debiti;
– Tale rimodulazione veniva effettuata in un più lungo periodo rispetto a quello approvato dalla precedente amministrazione per fare fronte ad una situazione debitoria certificata simile a quella del piano di riequilibrio del novembre 2016;
– Nel 2019, però, la Giunta Municipale, a seguito di relazione e parere rispettivamente del Capo Settore Ragioneria e Tributi e dell’intero Collegio dei Revisori, con delibera n. 84 del 16 maggio 2019 ha dato avvio alla procedura del dissesto finanziario;
– Il 30 Maggio 2019 il Consiglio Comunale di Randazzo, dopo un dibattito di oltre 6 ore, approva a maggioranza (11 voti favorevoli e 5 contrari) la delibera n. 17/2019 e dichiara il DISSESTO FINANZIARIO ai sensi dell’art 244 e segg. del TUEL. Ciò per una previsione di squilibrio finanziario di €. 800.000,00 circa per il 2019 e di €. 620.000,00 circa per il 2020.
– E’ bene sapere che la dichiarazione di dissesto finanziario non comporta solo un sostanziale e reale depauperamento dei crediti vantati dai fornitori di beni e servizi del Comune (ante 31/12/2018), che vedranno ritardato e ridotto quasi con certezza il pagamento di quanto dovuto, ma determina – come chiaramente dettato dall’articolo 248 del Decreto Legislativo 267/2000 Testo Unico degli Enti Locali – varie negative conseguente per la Cittadinanza.
Imposte e tasse comunali all’aliquota massima
Rideterminazione della dotazione organica entro ben precisi e riduttivi parametri (si legga il decreto del Ministero dell’Interno del 18 novembre 2020 che fissa un dipendente per ogni 166 abitanti, quindi il limite per Randazzo dovrà essere di n. 62 dipendenti a fronte di una precedente dotazione organica ben maggiore con conseguente più ampia erogazione dei servizi).
Impossibilità di stabilizzare i 56 precari storici, i quali, qualora non in dissesto, sarebbero potuti essere stabilizzati a totale carico della Regione per n. 24 ore settimanali.
– Tant’è che ai sensi dell’art. 251 del D. Lgs n. 267/2000, nella prima seduta consiliare utile successiva alla dichiarazione del dissesto finanziario, con deliberazione n. 24 del 28.06.2019 vengono modificate le aliquote delle imposte IMU (tassa sulla casa) e TASI (tassa sui servizi).
L’IMU passa da una tassazione pari a 0,9% a 1,06% per le “seconde case”.
– Nella medesima seduta di Consiglio Comunale con la deliberazione n. 25 viene rideterminata l’aliquota dell’addizionale IRPEF, infatti viene modificato l’art. 3 del regolamento imponendo il pagamento dell’imposta anche a coloro che, fino ad allora esenti, percepiscono un reddito inferiore a 7.499,00 €.
– Successivamente alla dichiarazione di dissesto finanziario, il Presidente della Repubblica, con proprio decreto in data 23 agosto 2019, su proposta del Ministero dell’Interno, che ha competenza sulla finanza locale, ha nominato tre Commissari Straordinari che faranno parte dell’Organo Straordinario di Liquidazione al fine di estinguere la massa debitoria del comune.
Sono stati designati, quali componenti dell’Organo Straordinario di Liquidazione (OSL) del dissesto il dott. Giuseppe Milano, Funzionario in servizio della Prefettura di Catania, il Dott. Antonino Alberti, Segretario Generale in quiescenza ed il Dott. Andrea Dara, Dottore Commercialista dell’Ordine dei Dottori Commercialisti di Palermo;
– Che detto OSL con delibera n. 1 del 18 settembre 2019 si è regolarmente insediato ed ha eletto a suo Presidente il Dott. Giuseppe Milano;
– In base alla vigente normativa sopra indicata l’OSL deve provvedere a definire entro cinque anni dall’approvazione dell’ipotesi di bilancio riequilibrato (avvenuta con delibera consiliare n. 42 del 20/12/2019) il dissesto.

Ciò avviene tramite la rilevazione della massa passiva (la somma totale dei debiti) e la costituzione della massa attiva (cioè l’approntamento finanziario con cui pagare i debiti sorti prima del 31/12/2018).
La massa attiva è sostanzialmente costituita dai crediti (denominati residui attivi) del Comune maturati anche essi prima del 31/12/2018. Al fine del recupero delle somme per il pagamento dei debiti l’OSL può adottare anche azioni forzose nei confronti dei cittadini e in caso di necessità può essere irrobustita aggredendo i beni comunali mediante l’alienazione degli immobili e/o mediante un mutuo finanziato dallo Stato.
– Ove le somme recuperate non soddisfino il debito complessivo del dissesto finanziario, può succedere che il Comune possa rientrare in un ulteriormente dissesto finanziario.
Quindi, l’ammontare dei debiti che l’OSL non riuscirà a recuperare ed a liquidare, sarà interamente pagato dai Cittadini Randazzesi e non, come si fa intendere, dallo Stato.
– Sulla base degli atti amministrativi reperibili sul sito istituzionale on line del Comune Sezione “Atti amministrativi” sottosezione “Delibere Organo Straordinario di Liquidazione” e sottosezione “Verbali Organo straordinario di Liquidazione”, in particolare la delibera n. 11/2021 ed il verbale n. 5/2021 emerge che il totale dei debiti rispetto al piano di riequilibrio rimodulato nell’Ottobre 2018 si è raddoppiato (circa € 16.077.000,00) mentre la massa attiva ad oggi appare ammontare a circa € 45.000,00. Successivamente si entrerà nello specifico della “Massa Attiva” e Massa Passiva”.
Con quanto sopra scritto si intende solo, per quel poco che si può fare, contribuire ad informare e/o confrontarsi su importanti e gravi problematiche della Nostra Comunità con serenità e pacatezza.

Chiunque voglia argomentare e/o portare contributi su questa tema può farlo attraverso WhatsApp o scrivendo a: francescorubbino@gmail.com

a cura di Lucio Rubbino  .

Randazzo in Fiore – 2019

 

 

 

Cappuccini

 

 

 Porta San Giuseppe  (Associazione UNITRE)

 Via Dei Lanza

 

 Via Sciacca

 

 

Artisti ed Espositori

 

 

Clicca per vedere Corso Umberto e Piazza Municipio 

: https://www.randazzo.blog/2019/06/19/randazzo-in-fior…piazza-municipio/

LUCIO RUBBINO

          Nato a Catania il 22 settembre 1975, sposato con Giusi padre di Flora Lisa e di Alice.
Sono impiegato al Consorzio di Bonifica e mi occupo di appalti pubblici ed espropriazioni per pubblica utilità.
Diplomato al Liceo Classico Don F. Cavina di Randazzo, in seguito mi sono laureato nella Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Catania.
Sono Agente di sviluppo ed esperto in orientamento, ho costituito e collaborato con la Società O.R.O. (orientamento e ricerca dell’occupazione).
Nel periodo universitario ho conosciuto il mondo dell’associazionismo, ho fatto parte di varie associazioni e nel 2006 ho fondato, con alcuni amici, l’associazione universitaria UniSicily che opera all’interno dell’Università.
Da questo mio interesse si è fatta pressante la voglia di impegnarmi anche per il mio paese.
Ho fatto parte del Coordinamento Forza Italia di Randazzo, sono stato delegato provinciale del partito e gestito, in collaborazione con il Coordinamento di Randazzo, il sito forzaitaliarandazzo.it, passato al Popolo della Libertà ho continuato a collaborare con il Coordinamento di Randazzo.
Candidato ed eletto alle elezioni amministrative del 2008 nelle fila del PDL sono stato il più votato della coalizione.
Eletto Presidente del Consiglio con un’ampia maggioranza (13 voti), ho ricoperto anche la carica di Presidente della II Commissione Consiliare Permanente Bilancio e Finanze – Programmazione Economica – Patrimonio per le attività economiche e finanziarie.
Alle elezioni amministrative del 2013 sono stato nuovamente eletto Consigliere Comunale nelle fila del PDL . All’atto della proclamazione ho ricevuto dai miei colleghi consiglieri una importante responsabilità, e sono stato nominato Capogruppo del PDL.

Tra i provvedimenti negli anni della mia consiliatura sono da ricordare:
– il no nel 2009 al passaggio dell’ATO Idrico del servizio di gestione dell’acqua pubblica e degli impianti comunali (votato all’unanimità dal consiglio comunale);
– nel 2010 la risoluzione del problema della carenza di classi dell’istituto Enrico Medi;
– nel 2012 la bocciatura della delibera che istituiva la creazione delle SSR (Società di Regolamentazione dei Rifiuti) e la proposta di riportare il servizio e la gestione in carico ai comuni;
– l’apertura della caserma dei Vigili del fuoco nel 2010;
– l’organizzazione in stretta collaborazione con la ProLoco della manifestazione RandazzoArte (2008-2012);
– nel 2011 il riconoscimento, in occasione dei 150 anni dall’unità d’Italia, quale gruppi di interesse comunale della Corale Polifonica di Santa Maria e della Banda Erasmo Marotta;
– la protesta contro la scarsa velocità delle connessioni Internet (2008-2009)

          Il 17 settembre 2023 viene pubblicato da Amazon il libro di padre Luigi Magro Cappuccino “Cenni Storici della Città di Randazzo” (1946) a cura di Francesco e Lucio Rubbino. Il libro originale viene implementato da oltre 50 fotografie molte delle quali riproducono i ritratti degli Scrittori Storici a cui fa riferimento il Magro (al secolo Santo Magro). Le note bibliografiche sono 72 e le pagine 427. 

 

LA CINTA MURARIA

     
La caratteristica predominante delle città medievali è essenzialmente costituita dalla costruzione di maestose e insuperabili mura di cinta a difesa dell’abitato
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La costruzione di questa particolare tipologia architettonica del medioevo era ben presente nella Città di Randazzo e cingeva gran parte del nucleo urbano.
Le mura di cinta furono edificate intorno al XI secolo, durante la dominazione sveva, ma alcune fonti ne fanno risalire la costruzione già dal I secolo a.C. Il circuito murario, che avvolgeva tutta la città, era lungo circa 3 km, l’altezza delle mura era compresa tra i 5 e i 10 m. con uno spessore di 2 m.
Costruite interamente in pietra lavica e composte da pietrame grossolano e di media grandezza, sulla sommità era presente anche un passaggio che consentiva il controllo sia all’interno che all’esterno dell’abitato, inoltre robusti merli ornavano e proteggevano il camminamento.
Erano compresi nel circuito della cinta muraria anche 8 torri (tra cui il Castello Svevo, la Torrazza di San Domenico) e 12 porte (porta Pugliese, porta Buxemi, porta della Giustizia, porta Santa Caterinella, porta San Martino, porta Santa Maria di Gesu, porta San Giuseppe, porta San Francesco di Paola, porta del Carmine, porta Aragonese, porta dell’Erba Spina e porta della Fontana Nuova), costruite o ricostruite tra XI e XVII secolo.

 

Pianta realizzata dall’arch. Charles Musarra 1983

Ai giorni nostri di questa importante opera difensiva rimane un tratto che dalla collina del Convento di San Giorgio percorre un tratto della via Bonaventura ed altre porzioni di mura tra la porta San Martino e la Porta San Giuseppe.
Delle 12 antiche porte sono sopravvissute ai tempi solo 4, forse le più importanti, porta Aragonese, porta Pugliese, porta San Martino, porta San Giuseppe.
Mentre, il Castello Svevo è l’unica torre è giunta fino a noi, oggi sede del Museo Archeologico Paolo Vagliasindi.

Porta Aragonese è la porta di accesso orientale della città, deve il suo nome al Re Pietro III d’Aragona che la restaurò nel 1282, fu denominata anche Porta degli Ebrei, Porta di San Giuliano, Porta di Santa Maria, Porta ‘o mustu (poiché chi voleva introdurre in città merci, ed in particolare vino o mosto, era obbligato a passare da questa porta per pagare il dazio doganale).

Porta San Martino è collocata all’estremità ovest del paese, nel quartiere di San Martino da cui prese il nome, anche denominata porta Dogana o porta Palermo perchè da lì passava la Regia Trazzera che da Messina portava a Palermo.

Porta San Giuseppe porta il nome dell’omonima chiesa nelle vicinanze, oggi non più esistente.

Porta Pugliese, probabilmente dal nome di una ricca famiglia che abitava nelle vicinanze è la porta che si affaccia a nord lungo il corso del fiume Alcantara.

Il Castello Svevo, o Castello Carcere  fu dimora di Federico II di Svevia, in seguito e fino al 1973 fu adibito a carcere comunale. Restaurato negli anno ’90, dal 1998 è sede del Museo archeologico Paolo Vagliasindi. 

A cura di Lucio Rubbino

 

              

 

 

 

Porta San Giuseppe – Randazzo

Porta San Martino – Randazzo

 

Porta Pugliese – Randazzo

 

Porta Aragonese – Randazzo

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