Nasce nel 2009 con l’intento di creare un punto di incontro per gli appassionati di musica, di artigianato, di belle arti in generale, dove sia possibile isolarsi ad ascoltare i suoni naturali degli strumenti musicali in un ambiente antico vicino alla natura.
La Casa è un edificio costruito tra XII e XV secolo. Da un lato si affaccia sulla Via S. Caterinella, nel quartiere di S.Martino, dall’altro sporge sulla valle del fiume Alcantara e i monti Nebrodi.
Nella luce discreta dei suoi ambienti silenziosi sono custoditi oltre 60 strumenti musicali e oggetti sonori che documentano l’interesse umano per i suoni dalla Preistoria al Medioevo.
La singolarità di questa collezione è che tutti questi oggetti durante la visita vengono suonati dal loro autore, che ne spiega l’origine, le particolarità e la funzione. Nella stanza più grande 40 posti a sedere permettono anche a un pubblico numeroso, come gruppi scolastici e comitive organizzate, di godere della sosta negli ambienti medievali ravvivati dai racconti e dalla musica. Le visite serali a lume di candela.
L’ESPOSIZIONE
Si comincia dagli oggetti sonori utilizzati fin dall’epoca preistorica: frutti essiccati, mandibole di animali, ossa, legni, pietre, corni e conchiglie.
Seguono oggetti naturali modificati al fine di produrre suoni: canne e tibie di animali tagliate e forate per creare dei primitivi flauti, i primi strumenti ad ancia, precursori delle Zampogne, poi i “Rombi” preistorici ricavati da lastrine di osso o di legno, le “Cicale” fatte con gusci di noci, spago e legnetti.
Si prosegue con uno dei primi strumenti a corde, la Kythara greca, col Kanon di Pitagora, il primo “accordatore” della storia europea, l’Epinette des Vosges, l’Arpa medievale di Santiago de Compostela, e poi Salteri a percussione e infine i Liuti.
Seguono una serie di strumenti ad arco, dai Rebab ricostruiti a partire dalle pitture della Cappella Palatina di Palermo (secolo XII) alle Lyre senza tastiera al Lyrone basso al “Violino siciliano di canna” alla Gusle yugoslava a una sola corda.
Infine la Symphonia e la Ghironda, le prime “macchine per la musica” medievali.
Inoltre si possono ascoltare le campane intonate del Tintinnabulum e, quando c’è vento, la tessitura di armonici dell’Arpa eolica.
E’ possibile acquistare un cd di musica medievale eseguito da Secoli bui, un DVD sulla Casa e sugli strumenti musicali antichi, un libro di racconti ispirati alla storia di Randazzo e anche piccoli strumenti musicali.
Randazzo, Catania, via S. Caterinella 19 aperto tutti i giorni. tel.349 4001357
fonte: www.secolibui.com
Un luogo forse unico in Italia La Casa della Musica a Randazzo Non è un museo, né un’esposizione, bensì un laboratorio vivente Di Francesca Bisbano |
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Mille anni di storia quasi dimenticata oggi rivivono attraverso la passione di un esperto maestro liutaio nel cuore della città di Randazzo! Cos’è la Casa della Musica? L’idea nasce dalla necessità di dare un ordine alla casa e valorizzare l’opera di chi ormai da anni propone una serie di spettacoli, comprendenti canti, danze, azioni musico-teatrali, nonché rievocazioni storico-medievali, in tutta la Sicilia. Chi vi entra può vedere, toccare ed ascoltare dal vivo gli strumenti musicali, venendo a contatto con una cultura ormai dimenticata: il tutto grazie anche alla particolare suggestività prodotta dagli ambienti interni. Parte degli intonaci, infatti, nonché dei recenti interventi, sono stati smantellati con l’intento di recuperare quanto più possibile dell’originario assetto strutturale, nonostante le evidenti tracce di bruciature su gran parte dell’edificio e che dunque in passato hanno giustificato i necessari rifacimenti.
Tuttavia gli ambienti più importanti rimangono : la grande sala, dotata di circa trenta posti a sedere, ove è possibile assistere a varie dimostrazioni musicali in completamento alla presentazione di ogni singolo strumento a cura dello stesso Severini e il laboratorio del liutaio, con forno e cucina a carbone annessi, ove è possibile invece visionare le varie fasi di lavorazione o riparazione degli strumenti. La vista comprende anche un’illustrazione della storia del quartiere San Martino che ospita l’edificio e delle origini del paese, sorto probabilmente sulle rovine dell’antica Tissa. Perché visitare la Casa? I motivi sono molteplici e fortemente soggettivi. Sicuramente una buona ragione risiede tanto nella curiosità, che essa suscita, quanto nella singolarità degli ambienti interni, che fanno perdere del tutto il contatto con la realtà esterna. Chi entra nella casa, entra nel passato!
L’estrema semplicità e schiettezza degli arredi, ma sopratutto il suono dimenticato di Liuti, Campane, Conciglie, Salteri, Lyre ad Arco, Flauti di ogni sorta, Ghironde, Tamburi e tanti altri strumenti, ricordano al visitatore che un tempo, accanto ai canti gregoriani, gelosamente studiati e tramandati nelle maestose abazie o negli innumerevoli monasteri italiani, poichè considerati base della tradizione monodica medievale, è esistita anche la musica profana, legata ad una tradizione para-liturgica, che mostra verso gli strumenti e le forme musicali del tempo un’attenzione maggiore di quanto in genere s’ immagina. Canti goliardici vengono posti all’attenzione degli ospiti, suoni remoti, antichi idiomi, come il lombardo del 1500, uniti a canti catalani e al “canso”, le cui strofe richiamano gli antichi filoni cortesi-cavallereschi, ricreano un’atmosfera unica, misteriosa, quasi magica, che colpisce anche l’anima dell’ospite più ignaro! CASA DELLA MUSICA E DELLA LIUTERIA MEDIEVALE |